Database dei popoli tribali, indigeni o primitivi, antichi e moderni

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Sami

Yaghan

I Sami o, tradizionalmente, lappóni o làpponi, sono una tribù indigena di circa 75.000 persone che vive nella parte settentrionale della Fennoscandia, in un'area da loro chiamata Sápmi, che si estende dalla penisola di Kola fino alla Norvegia centrale includendo anche le regioni più settentrionali della Finlandia e Svezia, nella regione della Lapponia.
I sami hanno la loro storia, lingua, cultura, attività professionali, modo di vivere e identità. Il Sápmi è diviso dalle frontiere di quattro stati: Norvegia (40.000 sami), Svezia (20.000), Finlandia (7.000) e Russia (2.000).

Etimologia del nome

Non avendo mai avuto uno status politico indipendente, i nomi dati al popolo sami nelle varie lingue sono stati influenzati dagli stati di cui il Sápmi fa parte, principalmente dal finlandese, norvegese e svedese.

Generalmente sono conosciuti in italiano come lapponi, anche se il termine sia ambiguo perché può identificare tutti gli abitanti della Lapponia o della Provincia della Lapponia finlandese, a prescindere dall'etnia. Il termine "lappone" deriva dal latino medievale Lappones e dallo svedese Lapp, originariamente era un termine spregiativo.

Storia

Le prime notizie attendibili sui Sami si trovano nella Storia delle guerre di Procopio di Cesarea, edito nel 551, seguito dall'Inno a Ragnar ("Ragnarsdrápa") composto da Bragi Boddason nel IX secolo.

La prima opera in cui si parla estensivamente degli usi e consumi dei Sami è l'Historia de gentibus septentrionalibus pubblicato da Olao Magno a Roma nel 1555.

Negli antichi documenti ufficiali locali, gli antenati dei Sami vennero chiamati "lapponi". Un "lappone" significava in Finlandia un individuo che praticava ciò che venivano definite "professioni lapponi": allevamento di renne, pesca e caccia.

All'inizio della loro storia i Sami erano principalmente allevatori di renne, pescatori e cacciatori nomadi; vivevano in capanne coniche trasportabili chiamate kota, o in tende chiamate lavvu.

Yaghan

Etnia Sami

I sami hanno caratteristiche genetiche prevalentemente caucasoidi, ma parlano idiomi della famiglia linguistica uralica; una delle ipotesi sulle loro origini è che siano frutto di una mescolanza di popolazioni europoidi e mongoloidi, a partire dall'osservazione del minore biondismo e della leggera plica mongolica presente tuttora in molti individui, malgrado il forte mescolamento coi popoli scandinavi avutosi in questi ultimi secoli.

Lingua e dialetti

Le lingue sami appartengono al gruppo linguistico ugro-finnico della famiglia uralica, diffusa nell'Europa settentrionale e nell'Asia nordorientale, la cui letteratura era una volta esclusivamente orale, sebbene oggigiorno molte poesie e canti (lo joik) siano stati tradotti e pubblicati soprattutto nelle tre lingue sami principali.

Usi e tradizioni

I Lapponi mantengono una forte identità culturale e hanno evitato, nel corso degli ultimi decenni, di cadere vittime di un processo di totale assimilazione ai modelli svedesi, norvegesi o finlandesi.

Solo dopo il secondo conflitto mondiale, del resto, tali governi hanno messo in atto serie politiche di rispetto dell'identità sami, promuovendo per esempio lo studio e l'insegnamento delle lingue native.

L' abitazione tradizionale sami era costituita da una tenda facilmente trasportabile in pelle di renna, oppure da una capanna fissa. Il loro mezzo di trasporto tradizionale era una slitta trainata da renne, anche se hanno utilizzato gli sci in dal 1.500 a.C.

I sami vivono in un ambiente particolarmente inospitale: temperature estremamente rigide e assenza totale di luce solare durante la stagione invernale, per un periodo che varia da uno a due mesi.

Procopio di Cesarea narra che i bambini non venivano allattati dalla madre perché alla nascita venivano avvolti in pelli animali e appesi ad un albero con un pezzo di midollo animale da succhiare, mentre il padre e la madre si allontanavano per andare a caccia.

Le renne costituivano l'unica risorsa dei sami: da questi animali ricavavano le pelli per gli abiti e per le dimore, la carne, le bevande, le ossa e le corna per realizzare strumenti e utensili.

Tradizionalmente, i sami trascorrevano l'inverno nelle terre in pianura, trasferendosi nei pascoli montani nei mesi più caldi.

Usanze e credenze religiose

La religione tradizionale sami era quella sciamanica. Tra le antiche divinità principali vi è la "Madre-Terra" che governa le nascite e il Dio del tuono. I sami credono all'esistenza di un'anima che al momento del trapasso, si stacca dal corpo.

La figura sacerdotale è stata incarnata dallo sciamano, che effettuava tutta una serie di riti propiziatori per prevedere il futuro utilizzando un tamburo magico. Molti riti propiziatori si riferivano agli animali: quando uno di loro veniva ucciso, un pezzo di carne di ogni parte del corpo veniva inserito in una specie di tomba per essere seppellito, nella convinzione che la divinità, appagata dal sacrificio, facesse rivivere l'animale in un altro mondo.

I sami credevano nel potere magico< dei sogni, interpretandolo come una via di comunicazione con il mondo dei morti.

I sami contemporanei

Attualmente i sami non sono più completamente nomadi: vivono in piccoli paesi tra i quali Kautokeino, considerata la capitale culturale dei sami, dal momento che il 90% dei suoi abitanti parla la lingua sami. Diverse istituzioni sami sono localizzate in questa città: il teatro "Beaivváš Sami Theatre", un centro scolastico comprendente la Sami University College e il Nordic Sami Research Institute.

Anche Karasjok è un importante centro formato da circa 3000 abitanti, sede del parlamento sami norvegese e di altre istituzioni, quali la radio NRK Sami Radio, il museo Sami Collections, i centri culturali Art Centre e Sami Specialist Library, la struttura ospedaliera Specialist Medical Centre.

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Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Sami